De-Bias: Narrazioni Inclusive nel Patrimonio Culturale

Capacity Building workshop all'interno del progetto europeo De-Bias

DE-BIAS è un progetto finanziato dal programma Digital Europe dell’Unione Europea ed è realizzato in collaborazione con DFF - Deutsches Filminstitut & Filmmuseum (coordinatore), Europeana Foundation, Datoptron, European Fashion Heritage Association, Thinkcode, Michael Culture Association, Katholieke Universiteit Leuven, Stichting Archives Portal Europe Foundation, Ministère de la Culture et de la Communication, Stichting Nederlands Instituut Voor Beeld En Geluid e ECCOM. Le istituzioni culturali da anni descrivono e catalogano gli oggetti storici presenti nelle loro collezioni. Tuttavia, una volta create, è raro che le informazioni vengano aggiornate per riflettere i cambiamenti nella lingua e nella società. Di conseguenza, molte descrizioni che un tempo erano in linea con le policy e i linguaggi di un tempo, rilette ora possono escludere un’ampia gamma di persone, oppure risultare offensive, inappropriate, se non addirittura dannose. DE-BIAS vuole quindi aprire un dialogo sull’importanza della promozione di un linguaggio più inclusivo e rispettoso nei testi e nelle descrizioni delle collezioni digitali e dare spazio a quelle minoranze che fino a qui sono state escluse o non rappresentate. L’obiettivo è creare uno strumento che, grazie all’intelligenza artificiale, riesca a rilevare automaticamente eventuali termini sensibili presenti nei metadati delle collezioni dei musei e degli archivi (ovvero quelle informazioni che permettono di identificare l’oggetto ricercato per il relativo recupero) e fornire informazioni sulla necessità di una loro modifica. Questo strumento farà affidamento su vocabolari che combinano il linguaggio offensivo con informazioni di contesto per suggerire termini più appropriati. Attraverso un lavoro dal basso e aperto DE-BIAS cerca di migliorare la rappresentazione e la partecipazione di quelle persone che non si sentono rappresentate nelle narrazioni del patrimonio culturale e si sentono escluse dal discorso culturale. Dopo una breve introduzione al progetto, le attività del 3 maggio si concentreranno sulla creazione di tavoli di lavoro per un’analisi condivisa della digitalizzazione del patrimonio e una riflessione partecipata sul recupero di narrative inclusive.

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